Altre Opere
Il suo universo artistico si è popolato dei soggetti più diversi con la realizzazione di medaglie per Enti, Istituzioni, Associazioni, Organizzazioni, città e privati anche completamente estranee al mondo militare.
Nel 1998 una splendida placchetta, destinata ad ornare il cofanetto di un libro d’arte, che in un’elegante purezza di linee raffigura il Palazzo di Montecitorio, sede del Parlamento, e l’antistante piazza dominata dal celebre obelisco, nell’esergo a sinistra con una idea originale è inciso sui sampietrini la vecchia pianta di Palazzo Chigi con il cortile e le stalle che verranno poi trasformate nella Camera dei Deputati.
Nel 1991 una medaglia fu coniata con una libera interpretazione di una stampa del 1640, con la veduta a “volo d’uccello” della città di Bologna, in occasione del VI Congresso Internazionale della Società Italiana di Parodontologia, tenutosi nel 22 febbraio 1992. Imperativa è l’altra faccia della medaglia ove la barocca araldica cittadina è tenuta in volo da due putti.
A proposito di medaglie dedicate a città furono coniate due per l’antica Alatri.
La prima nel 1987, commemorò l’VIII centenario dell’assedio alla città di Re Enrico VI Hohenstaufen nel 1186. Il re a cavallo conduce il suo esercito all’assedio delle mura ciclopiche della città, mentre dalla torre più alta dei bastioni una vergine popolana (come la leggenda racconta) incita i concittadini a respingere gli imperiali. In alto, in un ovale raggiante, San Sisto Papa ingiunge minaccioso ai teutonici di desistere dall’assedio. Il rovescio, nella sua pregnante semplicità, non è privo di originalità: due ali di scudi, schierati come due eserciti contrapposti, contornano la medaglia e racchiudono la cronica del tempo, in lingua latina, su questo episodio di una delle tante guerre fra impero e papato.
La seconda nel 1995 è un ulteriore omaggio a questa cittadina che conta più di 2500 anni di storia. Il dritto è una visione panoramica dall’alto dell’antica acropoli, secondo una ricostruzione risalente all’epoca etrusco-romana, ricostruzione dovuta allo studio sui rilievi archeologici del XVIII secolo. Il rovescio ci mostra altri due famosi monumenti di Alatri: il rosone della facciata della chiesa di San Francesco e la scultura lignea della “Madonna di Costantinopoli con il Bambino” venerata nella chiesa di Santa Maria Maggiore.
La Ciociaria e le sue storiche cittadine, compresa di nuovo Alatri anche se indirettamente, ritornarono in una medaglia, dedicata questa volta al Santo San Celestino V da Morrone. Nel 1996, in occasione del VII centenario della morte e sepoltura (1296) del Papa del “gran rifiuto”. Il dritto si presenta diviso in due episodi: in basso il momento della morte del Santo Pontefice, assistito da due frati e sorvegliato dal carceriere, in una cella della rocca di Fumone, dove era stato rinchiuso da Papa Bonifacio VIII; in alto, la traslazione del corpo di Celestino V dalla rocca di Fumone all’ Eremo di Sant’Antonio Abate in Ferentino. Sul rovescio spicca la figura di Celestino V vestito da monaco, che restituisce i paramenti papali: la tiara ed il piviale. Ai lati del Santo, in alto, a sinistra, un cuore fiammeggiante, in ricordo del miracoloso ritrovamento di questa reliquia nel suo sepolcro, dopo la trafugazione del corpo dall’abbazia di Collemaggio nel 1327; a destra, la chiesa di Sant’Antonio Abate, fondata nel 1260 dallo stesso San Celestino.
Fra le medaglie “sacre” cioè dedicate ai Santi, non possiamo non citare quella coniata nel 2004 per la Fondazione “Sorella Natura”, con al dritto San Francesco che, in compagnia del celebre lupo mansueto parla agli uccelli. Al centro del campo, in secondo piano, spicca l’antico convento-ospedale di Santa Croce al Ponte dei Galli, risalente al 1100 e restaurato dalla Fondazione “Sorella Natura”; sullo sfondo la basilica del Santo e, più in alto il castello di Assisi. In questa medaglia oltre la trasposizione dello stile giottesco furono utilizzati, con eccezionale maestria, ben tre smalti: giallo arancio per “Frate Sole”, bianco per “Sora Luna” e un azzurro trasparente per “Sora Acqua”. Molto particolare fra le medaglie di questo genere è quella realizzata nel 2001 per l’Associazione Culturale “Luigia Tincani”, sul cui dritto l’artista è proposta una delle immagini più convincenti della Vergine Assunta. Sebbene la raffigurazione, nel suo insieme, non si discosti essenzialmente dall’iconografia tradizionale, l’interpretazione risaltava per l’originalità dell’impostazione: la Madre di Dio sale al cielo, tra nubi e cherubini, con passo deciso, e poggia il piede sinistro, in avanti, sul crescente lunare, mentre il panneggio della veste avvolge a spirale la gamba sinistra per evidenziarne il moto; le braccia sono alzate, nell’atteggiamento di chi è proteso in alto, verso Colui da cui sa di essere attesa; il volto è raggiante e lo sguardo è volto al cielo a Colui che non appare, ma la cui presenza si intuisce dai discendenti raggi che inondano la Vergine.
Per celebrare la Prima Guerra Mondiale, l’Istituto del Nastro Azzurro ha commissionato una medaglia nel 2015 per il centenario dello scoppio della guerra sul fronte italiano e nel 2018 per celebrare il centenario della vittoria della Prima Guerra.
Per l’I.P.Z.S. realizza le monete da L. 200/1993 “70° Aeronautica Militare” e L. 200/1994 “180° Fondazione Arma Carabinieri”, nonché la caposerie delle medaglie calendario dell’I.P.Z.S. “Tartaruga zodiacale 1981”.
Eccezionali le sue medaglie calendario bimetalliche dai grandi moduli 80/85 mm. realizzate anche per la F.A.O..
La sua ultima medaglia calendario (2013) è una medaglia con un foro centrale sul tema “la lotta del bene contro il male”.
Particolari le sue targhe e bassorilievi in bronzo nonché i suoi originali monumenti tra i quali si può citare:
- all’ “Elicotterista” a Frosinone (scultura aeromobile – h. 6 mt.) - 1973
- ai “Paracadutisti” a Guidonia (RM); 1987
- alla “M.O.V.M. Ten. Serotini” a Vasanello (VT) - 2000
Decisamente originale il paliotto dell’Altare nella Chiesa dell’Accademia Aeronautica a Pozzuoli composto da ben 13 diversi marmi intarsiati e bassorilievi in bronzo, nonché l’ambone realizzato con due semi-ali lapidee e le 12 Aero-Croci della Pace (in bronzo argentato e smalto) per la consacrazione della Cappella, la Preghiera dell’Aviatore in bronzo nonché la targa di consacrazione con l’araldica dell’Ordinario Militare Mons. Mani e la firma autografa in bronzo del Comandante dell’Accademia Gen. S.A. Giulio Mainini.