Altre Opere

Il suo universo artistico si è popolato dei soggetti più diversi con la realizzazione di medaglie per Enti, Istituzioni, Associazioni, Organizzazioni, città e privati anche completamente estranee al mondo militare.

Nel 1998 una splendida placchetta, destinata ad ornare il cofanetto di un libro d’arte, che in un’elegante purezza di linee raffigura il Palazzo di Montecitorio, sede del Parlamento, e l’antistante piazza dominata dal celebre obelisco, nell’esergo a sinistra con una idea originale è inciso sui sampietrini la vecchia pianta di Palazzo Chigi con il cortile e le stalle che verranno poi trasformate nella Camera dei Deputati.

Nel 1991 una medaglia fu coniata con una libera interpretazione di una stampa del 1640, con la veduta a “volo d’uccello” della città di Bologna, in occasione del VI Congresso Internazionale della Società Italiana di Parodontologia, tenutosi nel 22 febbraio 1992. Imperativa è l’altra faccia della medaglia ove la barocca araldica cittadina è tenuta in volo da due putti.

A proposito di medaglie dedicate a città furono coniate due per l’antica Alatri.

La prima nel 1987, commemorò l’VIII centenario dell’assedio alla città di Re Enrico VI Hohenstaufen nel 1186. Il re a cavallo conduce il suo esercito all’assedio delle mura ciclopiche della città, mentre dalla torre più alta dei bastioni una vergine popolana (come la leggenda racconta) incita i concittadini a respingere gli imperiali. In alto, in un ovale raggiante, San Sisto Papa ingiunge minaccioso ai teutonici di desistere dall’assedio. Il rovescio, nella sua pregnante semplicità, non è privo di originalità: due ali di scudi, schierati come due eserciti contrapposti, contornano la medaglia e racchiudono la cronica del tempo, in lingua latina, su questo episodio di una delle tante guerre fra impero e papato.

La seconda nel 1995 è un ulteriore omaggio a questa cittadina che conta più di 2500 anni di storia. Il dritto è una visione panoramica dall’alto dell’antica acropoli, secondo una ricostruzione risalente all’epoca etrusco-romana, ricostruzione dovuta allo studio sui rilievi archeologici del XVIII secolo. Il rovescio ci mostra altri due famosi monumenti di Alatri: il rosone della facciata della chiesa di San Francesco e la scultura lignea della “Madonna di Costantinopoli con il Bambino” venerata nella chiesa di Santa Maria Maggiore.

La Ciociaria e le sue storiche cittadine, compresa di nuovo Alatri anche se indirettamente, ritornarono in una medaglia, dedicata questa volta al Santo San Celestino V da Morrone. Nel 1996, in occasione del VII centenario della morte e sepoltura (1296) del Papa del “gran rifiuto”. Il dritto si presenta diviso in due episodi: in basso il momento della morte del Santo Pontefice, assistito da due frati e sorvegliato dal carceriere, in una cella della rocca di Fumone, dove era stato rinchiuso da Papa Bonifacio VIII; in alto, la traslazione del corpo di Celestino V dalla rocca di Fumone all’ Eremo di Sant’Antonio Abate in Ferentino. Sul rovescio spicca la figura di Celestino V vestito da monaco, che restituisce i paramenti papali: la tiara ed il piviale. Ai lati del Santo, in alto, a sinistra, un cuore fiammeggiante, in ricordo del miracoloso ritrovamento di questa reliquia nel suo sepolcro, dopo la trafugazione del corpo dall’abbazia di Collemaggio nel 1327; a destra, la chiesa di Sant’Antonio Abate, fondata nel 1260 dallo stesso San Celestino.

Fra le medaglie “sacre” cioè dedicate ai Santi, non possiamo non citare quella coniata nel 2004 per la Fondazione “Sorella Natura”, con al dritto San Francesco che, in compagnia del celebre lupo mansueto parla agli uccelli. Al centro del campo, in secondo piano, spicca l’antico convento-ospedale di Santa Croce al Ponte dei Galli, risalente al 1100 e restaurato dalla Fondazione “Sorella Natura”; sullo sfondo la basilica del Santo e, più in alto il castello di Assisi. In questa medaglia oltre la trasposizione dello stile giottesco furono utilizzati, con eccezionale maestria, ben tre smalti: giallo arancio per “Frate Sole”, bianco per “Sora Luna” e un azzurro trasparente per “Sora Acqua”. Molto particolare fra le medaglie di questo genere è quella realizzata nel 2001 per l’Associazione Culturale “Luigia Tincani”, sul cui dritto l’artista è proposta una delle immagini più convincenti della Vergine Assunta. Sebbene la raffigurazione, nel suo insieme, non si discosti essenzialmente dall’iconografia tradizionale, l’interpretazione risaltava per l’originalità dell’impostazione: la Madre di Dio sale al cielo, tra nubi e cherubini, con passo deciso, e poggia il piede sinistro, in avanti, sul crescente lunare, mentre il panneggio della veste avvolge a spirale la gamba sinistra per evidenziarne il moto; le braccia sono alzate, nell’atteggiamento di chi è proteso in alto, verso Colui da cui sa di essere attesa; il volto è raggiante e lo sguardo è volto al cielo a Colui che non appare, ma la cui presenza si intuisce dai discendenti raggi che inondano la Vergine.

Per celebrare la Prima Guerra Mondiale, l’Istituto del Nastro Azzurro ha commissionato una medaglia nel 2015 per il centenario dello scoppio della guerra sul fronte italiano e nel 2018 per celebrare il centenario della vittoria della Prima Guerra.

Per l’I.P.Z.S. realizza le monete da L. 200/1993 “70° Aeronautica Militare” e L. 200/1994 “180° Fondazione Arma Carabinieri”, nonché la caposerie delle medaglie calendario dell’I.P.Z.S. “Tartaruga zodiacale 1981”.

Eccezionali le sue medaglie calendario bimetalliche dai grandi moduli 80/85 mm. realizzate anche per la F.A.O..

La sua ultima medaglia calendario (2013) è una medaglia con un foro centrale sul tema “la lotta del bene contro il male”.

Particolari le sue targhe e bassorilievi in bronzo nonché i suoi originali monumenti tra i quali si può citare:

  • all’ “Elicotterista” a Frosinone (scultura aeromobile – h. 6 mt.) - 1973
  • ai “Paracadutisti” a Guidonia (RM); 1987
  • alla “M.O.V.M. Ten. Serotini” a Vasanello (VT) - 2000

Decisamente originale il paliotto dell’Altare nella Chiesa dell’Accademia Aeronautica a Pozzuoli composto da ben 13 diversi marmi intarsiati e bassorilievi in bronzo, nonché l’ambone realizzato con due semi-ali lapidee e le 12 Aero-Croci della Pace (in bronzo argentato e smalto) per la consacrazione della Cappella, la Preghiera dell’Aviatore in bronzo nonché la targa di consacrazione con l’araldica dell’Ordinario Militare Mons. Mani e la firma autografa in bronzo del Comandante dell’Accademia Gen. S.A. Giulio Mainini.

Le medaglie per l'Arma dei Carabinieri

Dagli inizi degli anni novanta realizzò medaglie anche per l’Arma dei Carabinieri. Le sue opere sono state raccolte, sia sotto forma di medaglie che di modelli d’arte incorniciati, nel Museo dell’Arma dei Carabinieri in Roma.

Magistrale la trasposizione artistica degli elementi araldici dello stemma dell’Arma nella superba medaglia-calendario dell’anno 2000, coniata nel modulo di 85 mm. per il Comando Generale. Sul dritto il forte meta messaggio della raffigurazione allegorica dell’eterna lotta tra il bene ed il male è resa altamente esaltata da una sapiente contrapposizione di luci e di ombre, con un rilievo pronunciato e sinuoso, che dà forma ad un serpente afferrato da una saettante branca di leone, sul fondo una fronzuta quercia sradicata.

Di tutt’altro genere la scena drammatica, originata in questo caso da un crudo realismo, che ci offre la medaglia realizzata nel 2000 per il Comando Interregionale Carabinieri “Podgora”. Ispirandosi ad un celebre acquarello del pittore Achille Beltrame, raffigura, sul dritto, l’attacco alla baionetta dei Carabinieri nella cruenta battaglia per la conquista del monte Podgora durante la Prima Guerra Mondiale. Quasi tutti i Reparti dell’Arma decretarono la realizzazione di una medaglia d’arte con le proprie araldiche interpretate o inventate ex novo: Comando delle Scuole e Scuola Ufficiali, R.O.S., Tutela Patrimonio Artistico, Comando Provinciale Arezzo, Banda Musicale, Comando Corte Costituzionale, Comando Regione Molise, Comando Unità Mobili Specializzate Palidoro ed altri soggetti.

Le medaglie

Le medaglie sono di grande effetto plastico grazie a sapienti giochi dai decisi chiaroscuri e forti volumi inseriti con non comune armonia compositiva nei pur ristretti limiti del dischetto di metallo che diviene, così, un pregiato multiplo d'arte per raffinati collezionisti. L’originalità delle allegorie evidenzia una forte inventiva libera da schemi, pur nel rispetto delle tradizioni, in particolare quando tratta tematiche a carattere aeronautico o medievale o di militaria. La sicurezza del segno grafico, lo stile preciso, l’elegante alternanza di vuoti e di pieni, i fondi raggiati erano il suo linguaggio, la chiave di cui si serviva per comunicare con il fruitore delle sue opere. Innovativo e di grande effetto l’inserimento di smalti nelle sue medaglie. Il messaggio artistico culturale trasmesso è sintetico e coinvolgente al fine di conciliare con arte le richieste della committenza. Il rigore etico del rapporto fra artista, coniatore e committente è spesso la principale chiave del successo del messaggio culturale della medaglia.

Per la sua indole di ricercatore e per i suoi studi tecnici Luciano Zanelli fu un artista tendente non solo all’affinamento della sua espressività, ma anche all’evoluzione della tecnologia che inseriva nei suoi messaggi culturali medaglistici. Oltre che nella sua arguta modellazione ed i suoi fondi raggiati e la cromatica degli smalti da vari anni si interessò all’accoppiamento dei metalli nel tondello della medaglia ove lo splendore dell’argento o dell’acciaio si incastona con i caldi bronzi. Le medaglie bimetalliche in particolare sui grandi moduli delle calendariali come quella per l’Arma dell’A.D. 2001. Ha realizzato delle medaglie trimetalliche, di modulo 85 mm., accoppiando e incastonando l’argento nel bronzo e legando il tutto con smalti blu. Particolare è la serie marinara sulla “Regata Internazionale Brindisi-Corfù” Queste nuove medaglie calendario riscosserò un successo notevole per l’originalità artistica e tecnologica del multiplo d’arte sulla storia della navigazione.

Il suo modo di distinguersi fu il frutto delle sue capacità innate, del suo vissuto e di quel lungo periodo di poliedrica ricerca e formazione che aveva caratterizzato i suoi anni giovanili, infatti mentre ancora come allievo “quarantenne” frequentava la suddetta Scuola, nel 1979, vine il concorso indetto, fra gli allievi della Zecca, dall’Associazione Italiana Amici della Medaglia per la medaglia annuale dedicata all’ “Anno del Fanciullo”. Sempre in quell’anno per il Museo Aeronautico Caproni eseguì una originale medaglia ovale, fusa, dedicata ai fratelli Wright, inventori dell’aeroplano, in cui fa sorvolare al Flyer la campagna romana dell’aeroporto di Centocelle nel 1909. L’anno seguente, sempre a seguito di concorso interno fra gli allievi della Zecca per la prima “Medaglia-Calendario”, il suo progetto risultò vincente e la sua “Tartaruga Zodiacale” divenne la caposerie della prestigiosa collezione dell’I.P.Z.S., detta il “Bestiarium”.

Nel 1981 l’Organizzazione Internazionale della F.A.O. gli commissionò la medaglia dedicata all’ “Anno dell’Handicappato”. Si tratta, anche in questo caso, di una medaglia “con le ali” raffigurante alcune api in volo intorno ad un’arnia. Sempre per questa Organizzazione realizza sulla tematica “insetti volanti” un bassorilievo per l’operazione “Mosca Killer” in Libia e la medaglia calendario F.A.O. del 1988 per la Lotta “Aerea” alle Locuste.

Le sue opere di medaglistica sono esposte e depositate nelle raccolte numismatiche di vari musei nazionali ed esteri: Museo della Zecca di Stato, Gabinetto Numismatico dei Musei Vaticani, Deutsch Museum a Monaco, British Museum a Londra, Museo Caproni, Museo dell'Aeronautica Militare, Museo dell’Arma dei Carabinieri, Museo della Mdina di Malta, Museo di Praga, Museo Polare Vadsò.

Nel giugno 2006 il Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana pubblicò un libro d’arte sulla sua collezione di medaglie “Il Fondo Zanelli” scritto dal Prof. Giancarlo Alteri e Prof. Alfredo Papalia.

Le medaglie Aeronautiche

In ambiente Aeronautico incrementò la produzione delle sue prime medaglie fuse o coniate dove immortalò, con raffigurazioni di grande effetto plastico, in modo particolare l’essenza e lo spirito del mondo del volo con i suoi miti ed i suoi ideali con le sue leggendarie imprese compiute sin dai primi esemplari di aeromobili dell’inizio dello scorso secolo per arrivare agli attuali futuristici mezzi aerei dalle avanzate tecnologie. Realtà e fantasia, personaggi mitologici, draghi terribili e animali fantastici, cieli stellati e simbologie zodiacali, ma soprattutto aerei, crest aeronautici e mitici eroi, medaglie calendario, avvenimenti e ricorrenze: tale l’universo medaglistico che da questo momento in poi plasmò nel metallo, con creatività libera da schemi prefissati o da correnti artistiche stereotipate, il tutto guidato con segno grafico sicuro, uno stile originale e sapiente armonia, tra pieni e vuoti, nel limitato spazio del tondello a volte illuminato dagli splendenti colori dello smalto esaltati dai suoi particolari fondi raggiati.

La prima medaglia con le ali, prettamente aeronautica, in effetti fu realizzata nel 1978 per l’Accademia Aeronautica in occasione del Giuramento degli Accademisti del Corso “Urano III”; al dritto la raffigurazione di tre aerei che sfrecciano, con le loro ali metalliche, in un cielo stellato. Questa fu l prima di una lunga serie, ininterrotta sino ad oggi, di medaglie celebrative dedicate alla cerimonia di giuramento dei vari Corsi dell’Accademia che si succedono, annualmente, in ordine alfabetico: Aquila, Borea, Centauro, Drago, Eolo, Falco, per finire con Vulcano e Zodiaco.

Fantastici draghi, falchi, centauri, grifi, straordinarie personificazioni dei venti, nubi gonfie, cieli stellati, divinità maestose e terribili, segni zodiacali popolano queste accademiche medaglie e sono figure, che con il loro simbolismo ed i loro nomi si rinnovano nelle tradizioni militari di ogni Corso a partire dal primo “Corso Aquila” del 1923. Attraverso le sue creazioni, ha pertanto perpetuato nelle coniazione queste tradizioni dal Corso Urano III del 1978 ad oggi creando così una eccezionale collezione di aero-medaglistica proiettando, così, anche un fruitore esterno all’Aeronautica in un mondo dove si armonizzano realtà e fantasia, dove i prodigi della tecnica, le leggende e la mitologia si integrano a vicenda in un modellato sapiente, esaltato da luci ed ombre, ricchi panneggi e forti rilievi, ove le cromatiche dei metalli e lo smalto, a volte, assimilano l’incisione alla pittura.

A questa tematica si possono assegnare anche le medaglie fatte per la Scuola Sottufficiali dell’Aeronautica Militare presso la Reggia di Caserta. Tra queste spicca, sicuramente, quella realizzata per ricordare la visita pastorale di Papa Giovanni Paolo II alla Scuola nel 23 e 24 maggio del 1992. Il Pontefice, con mitria e croce pastorale, sullo sfondo la reggia dei Borboni, avanza benedicente con passo deciso. II vento, che gonfia fino all’inverosimile i suoi paramenti, ricorda il turbinio dell’aria creato dallo sfrecciare degli aerei in volo; ed al mito del volo ci riporta, ancora più direttamente, la figura di Dedalo, in basso a sinistra, che costruisce le fatali ali per il figlio Icaro. Il leggendario aero-inventore è anche simbolo araldico della Scuola.

Lo stesso mondo troviamo pure nelle medaglie realizzate anche per i vari Stormi dell’Aeronautica Militare, le cui araldiche incide con maestria. Splendido il dritto di una serie di multipli medaglistici realizzati in vari anni per il 31° Stormo di Ciampino, la cui araldica si ispira alle antiche monete romane della serie “Prua di nave”; interpretata con genialità la composizione formata da una prora di nave rostrata avente per polena le ali della Vittoria sormontate da una testa di aquila, sopra uno sfondo raggiato la costellazione dell’Orsa Maggiore, un madreperlaceo smalto blu fa da cromatica legenda alla medaglia.

Originale, anche, la medaglia ovale dedicata, nel 2002, al 72° Stormo di Frosinone. Al dritto, nella zona centrale, un mare stilizzato anch’esso sovrastato dalla costellazione del Carro, simbolo della navigazione, mentre nella zona dell’esergo risalta una grande lettera “H, segno convenzionale d’identificazione degli elicotteri; sotto, in un cartiglio, scorre il motto “Multum in parvo”. Sovrasta l’intera composizione una graficizzata elicoide ascendente.

Una delle medaglie più riuscite, dal punto di vista artistico, fu la placchetta-medaglia sfrangiata del 5° Stormo, con la raffigurazione classica, ma riproposta in senso moderno, della dea cacciatrice Diana intenta a scoccare una freccia. La forza quasi selvaggia della urlante dea della caccia, evidenziata dalla tensione dell’arco e dalle possenti cosce, nulla toglie alla sua grazia femminile, anzi la esalta, mentre i capelli al vento ed il movimento delle gambe ne fanno intuire l’attacco fulmineo ed improvviso della predatrice. Il bronzeo modello d’arte cm. 50x40 di questa bella medaglia troneggia nell’Ufficio Comando del 5° Stormo nell’aeroporto di Cervia. Anche il Consiglio Comunale della ridente cittadina romagnola di Cervia commissionò una originale medaglia ove una cerva accosciata campeggia in uno scudo araldico ravvivato da uno smalto color cielo. Nel rovescio la pianta murata della città fondata nell’A.D. 1700. Fra queste due medaglie sembra esistere una non casuale consequenzialità: Diana la cacciatrice e la cerva di Cervia.

Tornando alle medaglie aeronautiche la mitologia lascia spazio alla storia sui multipli d’arte inventati per celebrare le imprese e i record dell’Aeronautica Militare in pace ed in guerra. Tra le prime le due dedicate rispettivamente al dirigibile “NORGE” e “ITALIA”. In quella del 1986 per commemorare il 60° anniversario del primo volo transpolare (Roma-Teller) del dirigibile NORGE (1926), l’artista fissò sul metallo il momento in cui l’aeronave sorvola la verticale del Polo Nord e a testimonianza dell’eccezionale impresa vengono lasciate cadere le bandiere nazionali della Norvegia, Stati Uniti e Italia; in basso sul pack, un orso bianco osserva sorpreso il passaggio dell’intrusa e ronzante balena volante. Sulla seconda, coniata per celebrare il 60° anniversario della tragica spedizione polare italiana (1928), un superstite, accanto alla famosa “tenda rossa”, alza le braccia per segnalare la sua presenza al rompighiaccio sovietico Krassin, venuto in soccorso; in alto, in dissociazione temporale l’incunearsi della prora dell’aeromobile nel bronzo della medaglia fa presupporre l’inghiottimento dello stesso nell’orrido della bufera polare. Il dirigibile “Italia” precipiterà con parte dell’equipaggio che non verrà più ritrovato. Alle medaglie sulle imprese polari fa riscontro la serie sulle Trasvolate Atlantiche e sul Mediterraneo Orientale ideate e condotte dall’eroe del volo Gen. Italo Balbo.

Ricca di raffigurazioni simboliche, armonizzate tra loro in modo sapiente ed equilibrato, fu, invece, la medaglia realizzata nel 1986 per celebrare le esibizioni delle Frecce Tricolori in Canada e negli U.S.A. tra il luglio ed il settembre di quello stesso anno. Tre architetture simboleggiano le rispettive nazioni coinvolte nell’avvenimento: l’arco di Costantino a Roma per l’Italia, la statua della Libertà per gli Stati Uniti, la C. N. Tower di Toronto per il Canada. Tutte e tre, poi, sono avvolte e quasi tenute strette tra loro dalle famose scie che disegnano dietro di loro gli aerei della squadriglia acrobatica dell’A.M.. A questa medaglia seguirà quella della Trasvolata Atlantica delle Frecce Tricolori per celebrare il 50° anniversario della impresa di Cristoforo Colombo. In questa opera l’artista sembra esprimersi quasi in termini di equazione matematica: le tre frecce tricolori stanno alle vele delle tre caravelle come le tre scie stanno alle tre bandiere, nell’esergo minacciose onde blu sembrano contendere la loro inviolata sovranità.

Non meno interessante il gruppo delle medaglie coniate dall’artista soprattutto dal 1985 in poi per commemorare le imprese dell’Aeronautica Militare in guerra. Tra queste spicca, per la felice combinazione tra mitologia e storia e tra distruzione e rinascita la medaglia dedicata, nel 1991, alla partecipazione della nostra Aeronautica, tra il settembre del 1990 ed il marzo dell’anno seguente, alla guerra di liberazione del Kuwait. Al dritto, dentro il cerchio delimitato dalle ali stilizzate di un falco, emblema reale dell’emiro del Kuwait, è riportata, in arabesco calligrafico la frase augurale “Al Kuwait horrà”, cioè “Il Kuwait libero”. Sotto il falco si sviluppa un vasto incendio, che vuol significare l’incendio dei pozzi petroliferi durante i primi giorni di guerra; ma l’artista ha anche voluto parallelamente riferirsi all’antico mito della Fenice, che rinasce dalle proprie ceneri, e il falco, cioè il Kuwait, che rinascerà dalle ceneri provocate dalla occupazione e dalla guerra.

Se l’Aeronautica Militare in tutte le sue sfaccettature fu l’ispiratrice primaria dell’inventiva artistica di Luciano Zanelli, non vennero comunque tralasciati gli Enti Interforze: fu del 2002, la medaglia che l’artista coniò per il “Centro Alti Studi per la Difesa”. Al dritto è raffigurata la facciata del cinquecentesco Palazzo del Cardinal Salviati, attuale sede del Centro, sormontato dall’araldica del casato, posta tra due stellette militari. In basso si trova la classica personificazione del dio Tevere, sdraiata, con il braccio sinistro appoggiato su una brocca rovesciata, da cui sgorga acqua evidenziata da uno smalto azzurro.

Ancor più esplicitamente riconducibile alle tre Forze Armate è il dritto della medaglia, realizzata nel 1988 per la Direzione Generale di Commissariato, la cui araldica è costituita dall’intreccio dei simboli delle tre Forze Armate (un gladio per l’E.I., un’ancora per la M.M. ed un’ala per l’A.M.), circondati da due rami di alloro legati in basso e sormontati da una italica corona turrita.

Curriculum artistico

L’artista divideva la sua vita tra i suoi studi d’arte in Roma e Fiuggi (FR). Poliedrico artiere seguiva il suo istinto creativo cimentandosi in più discipline artistiche dalla pittura alla medaglistica e scultura, per finire con la saggistica storica e la grafica.

Originali ed interessanti i suoi libri di saggistica dal testo amanuense ed iconograficamente illustrati dall’autore stesso. Questi libri d’arte, a tiratura limitata e depositati SIAE, hanno sanzionato il target del successo in più riedizioni:

  • “Felcia Anticoli Fiuggi” ediz. 1973, due riedizioni ampliate 1975 e 1997.
  • “Anni Santi Croniche Giubilari Sacre e Profane” ediz. 1975 e riedizione ampliata del 1999 per Giubileo del 2000.
  • “L’Araldica dell'Aeronautica Militare e Dizionario Araldico” edizione Gribaudo 1998, con altri due coautori (Fassio-Catellani)
  • “Un destino nel volo” edizione Polaris 2003, coautore Mauro Corona, e riedizione ampliata nel 2013

La sua pittura, a cavallo degli anni 1960/1970, evidenziava nella cromatica dei colori ad olio idee del tutto originali tradotte con segno lineare e fluido. Il volo e metafisiche presenze erano il suo tema dominante.

Lo stile dell’artista del piccolo bassorilievo veniva pian piano raffinato, perfezionato ed evoluto durante la permanenza nella Scuola dell’Arte della Medaglia, da cui uscì, sotto la guida della Prof.ssa Laura Cretara, dopo tre anni, nel 1981, col diploma di “Scultore-Medaglista”. Dopo il percorso presso la Scuola iniziò un prolifico impegno nella realizzazione di opere di scultura e medaglistica che lo portò a realizzare più di 500 opere.

Artista di moderna espressione realizzò mostre personali e collettive in Italia ed all'estero sin dal 1968. Per i suoi meriti artistici ricevette numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali, quale vincitore di pubblici concorsi realizzando medaglie d’oro, coppe, targhe e diplomi. Ricevette inoltre cittadinanze onorarie (1988 Guarcino) e venne nominato socio ad honorem di numerose associazioni culturali: - Associazione Trasvolatori Atlantici - Associazione Arma Aeronautica - Associazione Pionieri Aeronautici - Associazione Storico-Culturale del Lazio Meridionale - Circolo Culturale Numismatico e Filatelico Alatrense ecc.

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AGGIORNATO IL 25/08/2023